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Maccheroni col ferro (Villapiana) Maccheroni col ferro (Villapiana)
Maccheroni col ferro (Villapiana) Intervista a Isabella Filardi Realizzata da Isabella De Leo Il 03/02/2021 Guarda il video su YouTube Cosa... Maccheroni col ferro (Villapiana)

Maccheroni col ferro (Villapiana)

Intervista a Isabella Filardi

Realizzata da Isabella De Leo

Il 03/02/2021

Guarda il video su YouTube

Cosa stai facendo?

La pasta (fatta) in casa.

Che pasta?

Maccheroni col ferro.

Questi sono un piatto tipico di cosa?

Calabrese.

In che occasione si cucinano i maccheroni?

Di più a Carnevale… Poi noi li usiamo sempre! Però a Carnevale si usano di più.

Che cosa ti ricorda questo piatto?

La strofetta di carnevale che dicevano: ‘a Carnevale vuj i maccarun, ogni punt nu cauzun’.

Chi ti ha insegnato a fare i maccheroni?

Mi hanno insegnato a casa, con la mamma, la nonna, le zie… Mi ricordo di un matrimonio di una mia zia: abbiamo fatto per due giorni maccheroni. Ai tempi non c’era la pasta, abbiamo fatto i maccheroni per un matrimonio di più di cento persone! Due giorni… Si usavano sempre, i maccheroni si usavano sempre.

Quindi erano un piatto delle feste?

Sì, sì, un piatto che si usava quando c’era tanta gente, quando ammazzavamo i maiali. Era il piatto preferito.

Con che sugo si cucinano i maccheroni?

Va fatto il ragù con la carne di vitello, o di maiale. Però ci vuole il ragù.

Nonna, com’è cambiata l’alimentazione da quando eri giovane tu ad ora?

Una volta non c’erano tante cose, tante qualità di pasta, tante cose da mangiare. C’erano poche cose, ai miei tempi… E si mangiava verdura, si facevano sempre ceci, fagioli, piselli con le tagliatelle, quella era la pasta preferita. I cavatelli erano una pasta che si faceva col sugo di pomodoro, più d’estate che d’inverno, in brodo.

La farina dove la prendevate?

Al mulino, una volta… Non c’era un negozio, non c’era niente. La farina era di due qualità: per esempio, usavamo la bianca e la semola per far venire bene la pasta di casa. Viene più morbida, più buona!

Ci sono dei piatti che non si cucinano, che non si usano più?

Mah, per i giovani! Ma, per noi anziani, li usiamo ancora. Usiamo la trippa, usiamo la stigliula, usiamo le verdure, la fava antica, che si usava una volta ed ora non si usa più. Però noi grandi le facciamo queste cose, la stigliula, la trippa…

E la stigliula che piatto è?

E’ un piatto che si usava per le feste grandi, si faceva la stigliula e gli gnommatelli…

E come si cucinano?

Li puoi fare sia arrostiti che fritti con l’olio. La stigliula si può fare con i peperoni verdi, tutto mescolato, pure con i peperoni secchi. La stigliula si può fare in tanti modi, come la si desidera. Però noi la facciamo ancora, i giovani non la fanno proprio perché la schifano, però noi la facciamo ancora perché ci piace.

Ci sono dolci che ti ricordi che si facevano?

I dolci… Una volta si facevano le cullure a Pasqua e i taralli, per esempio, quando si andava al mare. Facevamo una settimana al mare, poi un giorno stavamo a casa e facevamo i taralli per portarceli al mare. Adesso ci sono tante cose, si comprano, però non sono quelle che si usavano una volta! A Pasqua si facevano le casatelle, ora si fanno, però si comprano… Quindi a casa quasi non le facciamo mai, le andiamo a comprare.

I maccheroni sono un piatto tipico di quale festa, qui a Villapiana?

Di più Carnevale, perché c’era la strofetta che diceva: ‘Carnuval e i cazun, ogni punt nu maccarun. Carnuval vod a giacchett, ogni punt na purpett’. E allora si mangiavano tutte queste cose. Poi ci vestivamo da Carnevale, come al solito, però adesso si vestono da Carnevale e vanno a scuola, vanno in piazza… Noi invece andavamo davanti alle porte: c’era chi ti dava un po’ di salsiccia, c’era chi ti dava una mezza lira… A quei tempi, quando ero piccola io, c’era la lira, c’era la mezza lira. Queste erano le cose. Comunque, a Carnevale, era la festa dei maccheroni (4:50). Poi, te l’ho detto: si mangiavano sempre i maccheroni, sempre alle feste grandi, Pasqua, Natale, Ferragosto. Queste erano le feste più grandi, perché tutti i giorni non si mangiava la carne, come adesso, che abbiamo sempre la carne, non abbiamo altro, si può dire. È tutto qua!

Va bene, grazie!

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