Cucina Lucana

Basilicata in Cucina. Ricette, Eventi, Interviste

Basilico

Masənəkèləvasələkòyə, wasənəkòləbazələkòyə, bwaziləkəvasənəkòlə sono le forme che si registrano nei centri della Basilicata per indicare questa pianta, vd. R. Bigalke,Dizionario dialettale della Basili­cata, Heidelberg, Carl Win­ter Universitätsverlag, 1980, alle rispettive voci.
Il dato dialettale testimonia la notevole incidenza del ricorso alla fantasia po­polare per poter completamente definire il percorso, anche fonetico, di molte parole nella storia di una lin­gua e delle sue varietà locali. I sostantivi basinicolevasenicole masinicoledenunciano in molti dialetti italiani meridionali il valore del corrispondente letterario ita­liano basilico. Parole che si qualifi­cano in maniera traspa­rente come riflessi del lat. basilicu(m), mor­folo­gicamente aggettivo, che, a sua volta, riposa sul prestito dal greco basilikovn forma neutra so­stan­tivata del medesimo ag­gettivo rilevabile nella denominazione ellenica completa della pianta: basilikhv poi`a; e se il la­tino adegua nell’accatto anche la posizione dell’accento, regolandola sulle norme che ne indivi­duavano la collocazione (la famigerata ‘legge della penul­tima’), e la trasmette alla lingua lette­raria italiana, i dialetti meridionali interessati appaiono invece in­fluenzati dalla ori­ginaria pro­nuncia greco-bizantina vasilicò: proprio questa forma si era diffusa in gran parte del meri­dione della penisola e quando la sua trasparenza semantica gra­dualmente venne a consumarsi, l’istinto paretimologico dei parlanti cercò di recu­perare la struttura fone­tica del termine, se­manticamente deprivato, col richiamo e il raccostamento, evocato dalla finale accentata, alla struttura prosodica del nome per­sonale Nicòla e al culto dell’omonimo santo, unendolo alla reinterpreta­zione della prima parte del fitonimo come vaso; la notevole diffusione del culto di San Ni­cola, soprattutto in Italia meri­donale, e il suo invocato soccorso taumaturgico trova­vano conferma nelle ricono­sciute proprietà alimentari, medicinali e cosmetiche della pianta, dichia­rate nella sue denominazione greca (basilikovn da basileuv” ‘re’) e nel corrispon­dente calco la­tinoherba regia, a testimonianza della indiscusssa e ricer­cata applicazione dell’essenza vege­tale in molteplici occasioni. Quanto all’alternanza masənəkòlə / vasənəkòlə obbasənəkòlə, è da cor­relare con il trat­tamento della conso­nanti la­biali sonore iniziali  b/v, assimilabili per effetto del beta­ci­smo meridionale ita­liano, che determina in alcuni dialetti del Sud della penisola, per esempio, anche məni’ per ‘venire’, vd. G. Rohlfs,Grammatica sto­rica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 3 voll.,Torino, DEinaudi, 1963, vol i – Fonetica, pgff. 157 e 160.
Il fitonimo in questione  ispira tipi nominali cospicuamente diffusi nella onomastica personale italiana in tutto il territorio nazionale, ad esclusione della Calabria e con maggiori concentrazioni nel settore nord-occidentale della penisola, con le varietà:BasilicoVasilicoVasilicòBasanico.

Emanuele Giordano

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