Osteria Cucco (Gravina di Puglia)
PugliaRistoranti 11/02/2014 0
Nel cuore della città di Gravina, a due passi dalla villa comunale, in un angolo non molto vistoso di un antico palazzo, da anni è ubicata ”Osteria Cucco” L’ambiente sobrio ed elegante, raffinato e minimalista offre la disponibilità di 50 coperti. Finiture interne in pietra, camino, bottiglie di vino a vista, luci soffuse fanno presagire un buon convito. Se a questo vogliamo aggiungere l’apparecchiatura della tavola fatta non con classiche tovaglie ma con delle traversette che apparecchiano per due coperti uno di fronte all’altro, bicchiere grand ballon per vini rossi e corposi, bicchiere rosso da acqua, piatti decorati con foglie e frutti rossi tutto è degno di una “bell’ Osteria”.
Nelle stagioni calde si può consumare il pasto all’aperto in una veranda a livello strada pavimentata in legno, circondata da piante ornamentali e chiusa da enormi ombrelloni parasole che completano l’arredamento. La cucina “a vista”, grazie ad una vetrata permette i più curiosi di seguire la preparazione dei piatti.
Varcata la porta, non particolarmente adatta all’arredamento, trovate il nuovo gestore, Beppe, giovane così come lo è il resto del personale.
La formazione professionale di Beppe, nato in un paesino dell’entroterra barese, è avvenuta nella città capitolina, forse per questo, la sua cucina creativa è un connubio tra ricette di scuola tradizionale e innovazione.
Se vi lasciate consigliare da lui vi propone svariati menù che seguono le stagioni e le ricorrenze e soddisfano le esigenze dei degustatori.
Per cominciare una ricca carrellata di antipasti: involtini di speck, frittata, peperoni gratinati, asparagi in crema di fave, assaggini di finocchietti con agnello, parmigiana di melanzana e, tipicamente gravinese, composta di peperoncini freschi, formaggi a pasta molle, pecorino guarnito con rucola, salumi locali: salsiccia stagionata, coppa, pancetta di maiale.
Passiamo ai primi, Beppe propone due assaggi, mare e terra; orecchiette con pesce spada, delicato e raffinato; cavatelli con asparagi, funghi e pomodoro pachino dal gusto più forte e deciso dell’asparago murgiano. La pasta è fresca e fatta in casa, direttamente dalle mani della mamma di Beppe, non ci vuole molto a riconoscere la manifattura artigianale.
Anche i secondi ne vengono proposti due: scaloppine ai funghi cardoncelli, meglio approfittare finché la stagione lo permette, e tagliata di vitello, fumante e profumata, con scaglie di grana e rucola.
La carne è davvero gustosa e tenera e il segreto sta nel luogo di provenienza; Beppe l’acquista da una macelleria di Poggiorsini, suo paese natio, dove spesso gli animali sono di allevamento locale.
Prima di passare alla frutta come intermezzo vengono proposte crudità anche perché in tal modo si può terminare il buon bicchiere di vino locale.
Come dessert ci viene proposto un assortimento vario di piccoli tranci, tali da consentire l’assaggio misto di dolci al cucchiaio e non. Su un piatto quadrato, cosparso di zucchero a velo, la coreografia non manca, sono posizionati pezzi di crostata di fragole, cheesecake ai frutti di bosco, crostata di ricotta e nel mezzo fa da padrona una libidinosa panna cotta caramellata dal gusto delicato. Un liquore a scelta tra i vari amari o un limoncello e un buon caffè mettono fine a questo pranzo luculliano.
Servizio attento e cortese, tempi giusti tra una portata e l’altra, merita la visita di chi vuol trovare un ambiente qualificato pronto a soddisfare le esigenze di ognuno. Unica raccomandazione, non andare al lunedì perché è giornata di chiusura e se venite da lontano è meglio prenotare per essere certi di trovare posto. Il prezzo per il menù presentato è di 40 euro bevande incluse nei giorni festivi, potrà calare anche a 30 euro lo stesso pranzo, nei gironi infrasettimanali.
Vale la pena provare.
Rosangela Di Gennaro
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