Cucina Lucana

Basilicata in Cucina. Ricette, Eventi, Interviste

Minestra maritata (Melfi)

Minestra maritata e Cucuzill e patan (Melfi)

Intervista a Lidia Tetta-Cassano realizzata da Noemi Morano il 28 giugno 2019

Io mi chiamo Lidia, ho 70 anni eh! E nella mia vita ho fatto di tutto e di più. Ho fatto… ho lavorato in campagna, ho insegnato a cucire, e cucio. Sono 19 anni che mio marito non c’è più, che ha lasciato questo terreno, che è più che altro un terreno di ricordi, di amore, perché tutte le piante che ci sono, alberi di frutta, ulivo e tutto il resto li ha messi lui, e io le faccio con gioia e passione. Io ci rimetto soldi, non è che guadagno, però lo faccio con amore. E ho tanti fiori, il mio campo è pieno di fiori. Mi piace cucinare, la cucina semplice, e più che altro i prodotti che io consumo, e che spesso faccio assaggiare anche agli amici, li produco io.
Ho 3 figli, 5 nipoti, e spesso mi dedico anche per loro. Però tutto il resto del mio percorso di vita è fatto con entusiasmo, con tanto impegno. Anzitutto la sera per me, quelle due ore, dalle 6 alle 8, mi dedico alla preghiera, in quanto è un ringraziamento al signore che mi fa piacere di scaricarmi, ricaricarmi di preghiera, ma scaricarmi di tutte le cose della giornata. E poi viaggio molto, viaggio molto e viaggio molto.
Oggi mi sono dedicata alla cucina, [ad] una ricetta molto antica: si chiama la minestra maritata con cicoriette e verza, lessate a parte, e poi fatto un brodo con la carne di maiale con l’osso. Io ci aggiungo pomodorino, ci aggiungo la cipolla, il sedano e l’aglio, e anche un pochino di peperoncino per dare un tocco più saporito. Adesso il brodo è quasi arrivato alla cottura e si è ristretto e ora ci metto le verdure che si insaporiscono.

Questa ricetta è tipica di Melfi?

Si, è molto tipica di Melfi, è una ricetta molto paesana ma nutriente. Se tu vuoi vedere, qui nella pentola c’è la carne di maiale, la pancetta di maiale, un po’ di osso, e io ci aggiungo anche un po’ di vitello, ma poco poco poco. Ora questa qui deve insaporire e poi ci aggiungiamo un po’ di formaggio, pecorino, il nostro pecorino locale, e lo gustiamo.

Per riuscire bene questa ricetta cosa serve?

Niente, non ci vuole niente. Ci vuole soltanto pazienza perché devi raccogliere le cicoriette paesane, le cicoriette sono spontanee nel campo, non sono cicorie comperate, le devi pulire, ci vuole molta accortezza nel pulirle nel lavarle e poi insomma attenzione, poi la lessi e la metti da parte. E dopo ci aggiungi questo brodo, ma non si chiama brodo ma si chiama condimento più che altro. Io ci aggiungo un segreto mio: ci metto due semi di finocchietto che danno ancora un tocco in più, e dopo si aggiunge formaggio pecorino, come ho detto prima. Adesso finisce ancora di cuocere, ma più che altro, non cuocere, ma insaporire. E questa quando sta un pochino è meglio di mangiarla al momento.

Perché?

Perché acquista il sapore, acquista il gusto, acquista tutti gli ingredienti che uno ci ha messo, perché l’importante sono gli ingredienti. Io [a dire] la verità cucino molto semplice, la mia cucina è molto semplice, anche perché molte verdure le produco io, familiarmente, non ho una grande azienda. E praticamente gusto le verdure colte in giornata cucinate e consumate nello stesso giorno. Ci sono tante ricette che io faccio: i fagiolini con la pasta, le zucchine con risotto. Oggi ho raccolto i primi talli di zucchina, ma non sono talli, sono le piantine che sono in più, anziché tirarle e buttarle, io le ho raccolte, le ho pulite, accuratamente le ho lavate, e con due patatine anche mie, che ho raccolto dal terreno, e praticamente farò un altro piatto che si chiama cucuzzill e patate con olio, aglio e un po’ di peperoncino soffritto appena appena. Poi ho aggiunto a queste verdure le patate. Sono cucine molto semplici. Adesso la minestra è quasi pronta, per me diciamo che è finita, però deve ancora cuocere poco poco.
Adesso facciamo cucuzzill e patate.

Non compri al supermercato?

No no no, io sono anche da sola, voglio dire, però molte volte, quando ho un po’ di più [di verdura ne] do anche ai figli che cosi li gustano anche loro, qualche amico anche. La mia vita la trascorro in campagna, ho un pezzettino di terreno, che sono dodicimila metri, uliveto, frutteto, un po’ di vigneto. E poi mi faccio anche un po’ di orto, per passione più che altro. Io consumo anche più soldi, anziché andare a comprare, non è un risparmio, però [questo] è mangiare la cosa naturale e la cosa più bella è che la produci tu. Io quando vado raccolgo le prime verdure, le prime cipolline, l’aglio, insomma tutte queste cose spontanee, come il sedano fresco. Infatti le metto in un bicchiere con acqua e [così] ho subito il rosmarino, il sedano, la mentuccia se mi serve, appunto perché è passione più che altro, non è niente.

Adesso soffriggiamo l’aglio qui, ho messo l’aglio fresco che ho raccolto stamattina nel campo, il peperoncino ce l’ho dall’anno scorso, l’ho messo nel congelatore, perché a me sono ancora piccole le piantine, non hanno ancora il frutto da poter consumare. Adesso mi sono già lavata i piccoli talli di zucchine, ma non sono talli ma più che altro piantine, che io accuratamente ho pulito, le ho lavate e ci metto anche le patate, vedi sono proprio novelle, fresche. E facciamo un altro piatto in quanto con il pane nostro paesano di Melfi, anche se non è fatto in casa, abbiamo ancora il pane molto buono. Questa cuoce insieme appena soffrigge l’aglio e il peperoncino, ci aggiungo le verdure e si dice che cuociono all’inferno. Praticamente con il coperchio sopra senza aggiungere acqua o niente, le verdure hanno una loro cottura nel tempo giusto, ecco, qui sto soffriggendo l’aglio. Peccato che non possano sentire gli odori, perché l’aglio è molto profumato quando è freschissimo, non possono sentire l’odore pero possono immaginare. Ecco io ci verso adesso questi. Sembrano tanti nella pentola, però fra poco vi faccio vedere quanto diventano pochi, perché esce tutta l’acqua e la verdura diminuisce, in quanto cosi cuoce. Adesso ci aggiungo il sale, senza misurare, perché io ho il tocco ad occhio, sempre un po’ di meno che poi se vuoi lo aggiungi, sennò altrimenti… di mettere lo puoi mettere, ma di togliere non puoi toglierlo. Ecco, adesso vedete qua come stanno alti, tra poco vedete come si abbassa, che il vapore le fa cuocere. Come vi ho detto qua la minestra sta insaporendo, non è che sta cuocendo, adesso sta prendendo sapore, e si vede la carne, si vedono le verdure, il pomodoro, l’osso… e vi posso dire che c’è un bel odore, un bel profumo, un buon profumo. Queste vanno consumate con il pane fresco, il pane nostro paesano di grano, grano duro innanzitutto. È veramente un piacere mangiarle, anziché fare un piatto molto sofisticato con besciamella e cose che io… non la so fare la besciamella, non la so fare, non l’ho mai fatta.

Quindi c’è un tipo di ricette che ti piace di più cucinare?

Si io faccio spesso la pasta fatta in casa, faccio le lasagne normali, con ripieno con le polpettine. Le polpettine piccole con scamorza oppure latticino fresco, formaggio… non so più che altro, insomma il sugo normale, la salsa nostra, che faccio io.

Quindi c’è qualcosa quindi che non ti piace cucinare?

Ma.. no no no, non posso dire che [c’è qualcosa che] non mi piace cucinare. Faccio poche fritture, consumo poche fritture in quanto non ho il tempo di farle, prima di tutto, ma anche perché poi fanno male. Però una volta soltanto li assaggio, come i fiori di zucchine. Una volta ogni tanto li faccio con farina, ci metto un po’ di birra, faccio la pastella. Faccio questi fiori di zucchina, ma una volta o due, non di più. Poi altre volte le consumo pure messe al forno, nella teglia con un uovo battuto dentro e un po’ di formaggio, e le infilo nel fornetto, ma sono buone. Sembrano una pasta al forno, le lasagne al forno, ma sono i fiori di zucchine che hanno un altro sapore.

Ti ricordi la prima volta che hai cucinato, come hai imparato?

Si io ho cucinato la prima volta ricordo [che] avevo quindici o sedici anni, perché allora i genitori ti insegnavano, ti imboccavano appunto la cucina, ma sempre mia madre ancora anticamente, perché gli anni sono passati. La pasta asciutta, la pasta fatta in casa, la pizza normale quando si faceva il pane, si tirava prima un po’ di pasta e si portava al forno la pizza, e a prima mattina si gustava la pizza nostra, con pomodoro, cipolla e tant’altro. Poi dopodiché ho ripreso la mia vita da madre, da moglie, e ho cucinato sempre cosi. Ho avuto un compagno che gustava il cibo naturale, il cibo semplice, e siamo andati bene avanti. Come fare non so, il pollo ripieno, il pollo ripieno con il sugo è una cosa meravigliosa, buonissima… ci vuole un po’ di tempo, però alla fin fine gusti sia la pasta, con un sapore diverso, per esempio se il pollo è paesano, non quello che si compra in macelleria, ed è molto molto meglio. Per quanto riguarda i dolci, sono sempre nella semplicità, la ciambellina con le confetture che faccio io, la ciambellina con le mele, le mele che produco io, più che altro non è un dolce, ma è un dolce con… le mele con il dolce, tante mele in più, che ti gusti più la frutta che il dolce.

Secondo te è importante saper cucinare?

Beh, penso di sì perché fa piacere a te stessa e poi nell’immaginare già quello che prepari, non so, ti viene già il desiderio, come se già lo gustassi il piatto, come se già lo vedessi, già te lo immagini, e poi veramente ha sapore in più. La cucina non è una cosa difficile, però ci vuole amore, come [in] tutte le cose, se non c’è l’amore, la passione, non si fa niente di bello.

Il tuo rapporto con la cucina ha subito dei cambiamenti da quando hai iniziato a viaggiare?

Sì sì, posso dire che io mi sono subito adattata perché nei miei viaggi, che faccio già da quattordici anni, voglio dire, mi son trovata in una cucina tutta diversa, però io già con il pensiero che dovevo arrivare in questo luogo e trovare un cibo diverso, una cucina diversa, già il pensiero era tutt’altro, e praticamente subito mi sono trovata. Molte volte quegli odori forti, perché, adesso che mi trovo vi dico anche i luoghi dove io vado: in Asia, in India, e lì usano troppe spezie, ma tante spezie, che tu come entri ti dà già quel forte odore di spezie, già ti danno un po’ fastidio, pero ci devi stare. Difatti io mi sono dilettata anche a cucinare un po’ la nostra cucina per loro. Ho fatto gli spaghetti con il pomodoro, ho fatto la pizza, la pizza semplice, perché là non c’è altro, c’è soltanto pomodoro e le cipolle, e io così ho fatto la sfoglia con le cipolle, la pizza con il pomodoro e mi sono portata l’origano io dall’Italia. Come la pizza con il rosmarino, il rosmarino l’ho portato io, l’ho seccato, lo sbriciolato e l’ho portato. Loro hanno gustato tanto questo nostro cibo. Però vi posso dire, in questo incontro con Noemi, che mi piace anche la [loro] cucina, difatti ogni tanto metto un po’ di curcuma nel mio piatto, metto un po’ di odore loro, per ricordarmi quei sapori ma più che altro la gente con cui sono stata insieme.

Quindi è stato anche un modo per imparare nuove ricette andare in India?

Sì sì, infatti io spesso mi fermavo con queste persone che cucinavano, ma loro usano tanto aglio, tante cipolle, ma tanto ma tanto tanto, e poi tante spezie. Non hanno la pasta come noi, però hanno il riso, fanno questo pesce, che non è un pesce pregiato: sono le sardine, le sarde, fritte con tanto piccante, che diventa rosso, il pesce invece di lasciare il suo colore diventa rosso.
A me piace tanto il pollo che loro fanno, fanno i pezzettini piccolissimi con questo piccantissimo curry, che è veramente gustoso, è l’unica cosa che io chiedo sempre quando vado da qualche famiglia che mi invita. [Dico:]“Eh voglio mangiare il pollo quello che piace a me”, [loro] già lo sanno e me lo preparano. Eh niente, la pasta lì non c’è, però dopo un po’ anni…

Ecco giro qui la minestra, se vedete, vedete come è ridotta, vedi? Ci sono i cucuzzill e le patate novelle, proprio fresche fresche fresche raccolte, adesso loro cuociono qui, ci vuole un quindici- venti minuti di tempo.
Io poi abbasso subito la fiamma, metto il fuoco un po’ più lento. Il sale c’è, l’olio c’è… Dopodiché è già pronto da gustare con il pane fresco, perché queste minestre vanno guastate con il pane fresco, infatti io questa la consumerò domani che è sabato e io mi compro il pane fresco, sarà buonissimo.

Secondo te la dieta, rispetto a quando eri giovane o quando eri piccola, è cambiata?

Adesso c’è tanta abbondanza, prima non c’era tutta questa roba. Io mangio sempre normale, il piatto normale con la pasta e le cose, però quando so che in casa in uno stipetto tengo qualcosa che mi piace, la tentazione c’è. Non so, un po’ di cioccolata, qualche cosa più di dolce che… però prima non c’erano e non te le mangiavi, prima non c’era tutta questa roba. Io ricordo i miei anni, che erano gli anni Sessanta, [quando] passavano i primi fruttivendoli per strada, e vendevano le mele, quelle mele che [erano] come [quelle di] adesso, però erano più piccole, ma che non erano secche come le nostre, che [da] noi si conservavano e si arricciavano, si asciugava tutta l’acqua, [mentre] loro le ricavano con un’altra conservazione. E dicevo a mia madre: “Mamma compriamo due mele!” [Lei mi rispondeva:] “Ci sono le nostre!”. E praticamente noi dovevamo consumare la roba che avevamo messo da parte l’estate. Però è un ricordo bellissimo, perché veramente si assaporava, si gustava la vita, la vita era molto semplice. E mi ricordo quando venivano le feste, il Natale, la Pasqua, e si facevo i dolci. A Natale noi facevamo, facciamo ancora tutt’ora i calzoncelli e i taralli, i… gli altri non mi ricordo, [quelli] con lo zucchero a velo sopra. E praticamente mia madre non li teneva in un cassetto normale, li andava a nascondere, [così] che nessuno lo sapeva dove stavano, si uscivano proprio quando era la festa, il Natale o la Santa Pasqua. E praticamente noi li desideravamo tanto quando li metteva a tavola, sai com’è… veramente si sentiva la festa.

C’è qualcosa invece che non si cucina più e prima si cucinava?

Mah, penso proprio appunto queste minestre che sto facendo io oggi. Le ragazze, le signore molto giovani non le sanno neanche fare, perché per preparare un piatto del genere, con le verdure spontanee, che sono piccole piccole cicoriette, ci vuole tanta pazienza prima per raccoglierle e poi per pulirle, poi per lavarle, perché loro contengono molta terra e praticamente devi lavarle molte molte molte volte. Però io un segreto, quando le metto nell’acqua ci metto un po’ di sale doppio e il sale fa scendere tutta la terra, [lo faccio] almeno per due o tre volte.

Quindi hai introdotto delle varianti?

E beh, le varianti, i segreti che poi un po’ verifichi tu stessa, un po’ senti e allora apprendi, allora poi vedi che quella cosa che ti è stata riferita è valida e praticamente la porti avanti, è un segreto che può essere un bene per tutti. E allora queste giovani non hanno il tempo, perché oggi, com’è la vita, devono portare i figli di qua e di là, hanno molto meno tempo quello nostro, e praticamente se la fa la mamma [di queste giovani] va bene, ma sennò non si fa in casa. Non lo possono fare, un po’ non lo possono fare e un po’ non sono portate a farlo… non voglio dire [che] non vogliono farlo, non sono portate a farlo. E allora loro più che altro comprano queste cose surgelate, queste cose già preparate, che io veramente non consumo quasi mai, io consumo sempre la roba che cucino io. Anche quando ci sono i figli a casa, non sempre però, [durante] le feste specialmente, io faccio sempre la solita cucina, semplice, che tutti la gustano. Io quando metto nel terreno gli spinaci, allora ci stanno tanti spinaci, praticamente come li devo consumare? E mi dico: “Faccio la pasta fresca verde, le lasagne!”. E poi preparo le lasagne come ho detto prima, con mozzarella e tutto il resto, e i miei nipoti già sanno che oggi si mangia pasta verde. Però quest’anno me l’hanno chiesto, perché era da parecchio che non la facevo, hanno voluto la pasta verde, vuol dire che piaceva la pasta verde.

Quindi ti piace sentirti dire che sai cucinare?

E certo, perché una cosa che mi viene detta, “Nonna noi vogliamo gustare oggi questo piatto”, io lo faccio con più piacere e con più entusiasmo.

Hai un garage o una tavernetta?

Ho la cantina, io giù ho una cantina in roccia, allora praticamente devo fare sali e scendi, però come arrivo con la verdura, qualsiasi, anche la frutta, la porto giù. La porto giù perché si mantiene fresca, si mantiene bene. Poi ho anche il frigo, il freezer ce l’ho, però quando ho un po’ di verdura in più, un po’ di frutta in più, preferisco tenerla nella cassetta e sistemarla giù in cantina, si mantiene fresca.

Quindi la utilizzi solo per mantenere le scorte?

Si, eh beh [la uso] anche quando faccio la salsa.

Quindi la usi anche per cucinare?

Sì, le confetture, perché quando raccolgo un po’ di frutta in più, io arrivo a casa e mi preparo le confetture, anche se poi le porto a chi gli piace, [come] ragazzi che conosco, ragazzi del seminario, che loro consumano queste confetture, pero è importante che non si perde [la frutta].

Di solito per chi cucini oltre alla tua famiglia? come hai detto

Eh beh, quando… qui soltanto quando vengono i figli cosi che si mangia insieme. Ma quando vado fuori, spesso mi chiedono di fare le cose semplici come le so fare io, allora subito mi danno il posto in cucina e io lo faccio con piacere, anche adattandomi alle cose che trovo. Perché quando ti chiedono all’improvviso non è che puoi dire: Voglio questo e quest’altro.”. Allora subito immagini un piatto, inventi un piatto. Sempre delle cose che io so come usarle, come distribuirle.

Di solito stai attenta a come metti le cose nel piatto? C’è un’estetica particolare?

No no no, alla buona di Dio si dice il fatto. Beh nelle cose che sono appropriate si intende, io vedi adesso ho preso il mestolo e ho messo le verdure nel piatto con il pezzo della carne, adesso ci aggiungiamo un po’ di formaggio, ecco. Questa è la pancetta di maiale.
Prima lo grattugiavo [il formaggio], mo lo tengo già grattugiato, lo metto qua dentro questa busta. Ecco qua.

Mettiamo nel piatto. Sono belle gialle queste patate.

Il colore è importante?

È importante sì. Ah ecco, un’altra cosa che io non ho detto: a me piacciono molto i colori. Io mangio molto colorato, mi piacciono [i colori]. Adesso qui se c’è il peperoncino rosso, vediamo se c’è, lo mettiamo sopra. Facciamo vedere, che a me piace mettere il rosso… ecco, vedi. Un altro tocco in più.
Io quando… certe volte sai che faccio? Faccio pasta e fagiolini, allora i fagiolini sono verdi, la pasta è bianca e il pomodoro poi è rosso. Faccio la foto e la mando agli amici. Mi piacciono i colori! Ecco amo molto molto i colori, allora dico: “La bandiera italiana, bianco rosso e verde!”
E questo è importante anche, i colori, perché i colori… a parte che ci sono proteine, vitamine e tanto altro, che è fresca la roba, ma che poi anche nel gustare, nel mangiare, ti fanno allegria, ti fanno gioia.

 

Read more
Zucchina Fritta (Santeramo in Colle)

Zucchina Fritta (Santeramo in Colle)

preparata da Natuzzi Maria Addolorata
intervistata da Pappadà Romana

https://vimeo.com/272317383

 Nonna che stai cucinando?

La zucchina.

 Fritta?

Fritta.

 Dove sei andata a fare la spesa oggi?

Al negozio vicino casa mia.

 Hai dei negozi che preferisci?

Si, vicino a casa mia c’è tutto… generi alimentari, fruttivendolo e pescheria.

 E cosa hai comprato oggi da questi negozi?

Dal negozio ho comprato solo le castagne, i cavolfiori, rape e la zucchina.

Servivano solo per oggi?

Si, si, solo per oggi. Domani cambiamo menù.

Cosa non ti piace cucinare?

Te l’ho detto, il salmone.

 Perché?

Perché mi fa male.

E oggi cosa hai cucinato per pranzo?

I cavatelli con le broccolette.

 Quando hai imparato a cucinare?

Quando ero piccola, avevo 10 anni.

E prima invece, chi cucinava?

Mia madre.

Quindi lei ti ha insegnato?

Si.

 Ma hai imparato per gioco o sei stata costretta?

No, no, per gioco, a me mi è sempre piaciuta la cucina.

 Ma a volte fai delle nuove ricette?

No, non ne voglio.

Non fai delle nuove ricette?

No, no, no.

 Perché? Cucini sempre…

…Sempre cosa cucinava mia madre

 I piatti di una volta. Quindi oggi stai preparando le zucchine fritte. Quindi hai tagliato le zucchine?

Si.

 Poi?

Gli ho messo un po’ di sale, e le ho passate nella farina.

 Le hai impanate nella farina e poi le hai fritte?

Si, con l’olio.

Cosa serve per fare buona questa pietanza?

Dopo le puoi condire con un po’ di menta e l’olio buono di olive.

 Ok, per quante persone è questa zucchina?

Oggi per tre persone.

Quanto tempo quindi ci vuole per cucinarla?

Una mezzoretta, anche meno.

 Per te quindi è importante saper cucinare?

Si.

 Ok, quindi ti fa piacere quando ti dicono che sei una brava cuoca?

Si.

 Ok, quindi queste ora sono fritte?

Si, si possono passare anche nell’uovo, che fa male.

 Quindi sono più leggere, il piatto di una volta è fatto solo con la farina?

Si, solo farina. Eravamo poveri prima, non avevamo le uova. Prima si risparmiava.

Quindi queste zucchine prima le hai tagliate?

Si a “rotondelle”.

 A “rotondelle”? E’ un termine tuo?

Si.

 Poi le hai impanate, e ora?

Ora le sto friggendo.

Sono quasi pronte?

Si. Controllo di sale.

 Quindi hai finito di friggere la prima portata?

Si, e ora ne devo fare altre due.

Ora farai altre due portate?

Si, con una zucchina.

 Con una zucchina, ok. Queste le hai già impanate e ora le metti nell’olio fino a che si dorano come queste, vero?

Si.

 Quindi ora stanno friggendo e intanto stai impanando delle altre?

Si.

Nonna hai finito le zucchine?

Si, le zucchine sono pronte, le metto in questo piatto.

Sono pronte da servire?

Si, la ricetta è finita, la ricetta mia. Ciao.

 

Read more
Zucchine e patate (Matera)

Zucchine e patate (Matera)

preparata da Teresa Salvatore
intervistata da Valentina Giancola

Buonasera signora Teresa, cosa ci cucina oggi?

Zucchine e patate

E come si fa zucchine e patate?

Ci serve la cipolla, l’olio, le patate e le zucchine.

Per quante persone cucina zucchine e patate?

Per 6 persone.

Come la cuciniamo?

Allora prima di tutto prendiamo la cipolla e la facciamo a pezzettini, la facciamo soffriggere, poi mettiamo le zucchine e le patate insieme e alla fine metto un po’ di salsa o il pomodoro quello che si vuole. Poi aggiungiamo un po’ d’acqua e facciamo cucinare per un’oretta. Quando è cotto si può mangiare.

Cosa sta facendo?

Ho messo la cipolla, ora metto l’olio. Dopo lavo le zucchine e le faccio a fettine come le patate, in seguito metto affetto le patate e si cucinano, aggiungo il pomodoro, il sale e una foglia di basilico alla fine.

Adesso lavo le zucchine.

Dove le ha comprate queste zucchine?

Le ho comprate in piazza da un fruttivendolo di cui mi fido e ci vado da tanti anni.

Sempre là va a fare la spesa?

Sì.

E cosa compra?

Tutto. Verdura, frutta, insalata.

E va sempre dalla stessa persona?

Sì sì sempre dalla stessa persona perché mi fido di lui. Ora tagliamo le zucchine e le facciamo a fette.  Adesso le metto nella pentola e le facciamo cucinare.

Ora pulisco le patate.

Quante patate usa per sei persone?

4-5, dipende dalla grandezza delle patate.

Signora Teresa ma questo piatto è una ricetta del suo paese?

Sì sì di Potenza.

Lei è nata a Potenza?

Sì in un paese lì vicino, a Tito.

E adesso vive a Matera?

Sì, da circa 41 anni.

Chi le ha insegnato a cucinare?

Mia nonna, mia madre e anche mio padre che cucinava.

Adesso lavo le patate e ora le faccio a fette e le aggiungo alle zucchine. Poi lavo i pomodori.

Quanti pomodori deve mettere in questa ricetta?

Una decina, anche quindici, dipende.

Questo piatto prevede un sugo?

Come si vuole.  Si può fare un sugo con la salsa o con il pelato oppure un sughetto con i pomodori, solo per colorare il piatto.

E perché lei usa i pomodori?

Perché mia nonna metteva i pomodori.

Quindi, questa ricetta lei l’ha mai cambiata?

No no mai, perché mi piace così com’è.

Adesso faccio a pezzettini piccoli i pomodori e li aggiungo alle zucchine e patate.

Cosa sta facendo adesso?

Ora sto mischiando tutto così le zucchine e le patate prendono il sapore dei pomodori. Ora aggiungiamo un po’ di sale e lasciamo cucinare. Prima però aggiungiamo un po’ d’acqua. Mescoliamo di nuovo e se si vuole si aggiunge la salsa. Mettiamo il coperchio e lasciamo cucinare.

Per quanto tempo?

Almeno per un’oretta e aggiungiamo acqua quando serve.

Com’è il sapore di questo piatto?

È molto buono ed è importante che si sentano tutti i sapori degli ingredienti. Infine, aggiungiamo una foglia di basilico.

Ecco zucchine e patate sono quasi pronte, tra poco possiamo spegnere il fornello.

Quando possiamo dire che il piatto è pronto?

Assaggiamo e quando le patate e le zucchine sono cotte possiamo spegnare e poi si può mangiare.

Grazie signora Teresa per la sua disponibilità.

 

Read more
Zucchina maritata (Aliano)

Zucchina maritata
preparata da Caterina Marzano intervistata il 2009-09-13 da Domenica Marzano

Ti sei alzata presto per cucinare?
Sì, alle sette
Quanto tempo impieghi per la cucina?
Un’ora
Sei andata a fare la spesa?

Dove?
Al minimarket del paese
Hai dei fornitori che preferisci?

Perché acquisti da quei fornitori?
Per la convenienza e la simpatia
Che cosa hai comprato?
La pasta, l’insalata, dei succhi di frutta e del formaggio
Hai comprato solo quello che occorreva oggi?
Sì perché tante cose che mi servono le produco io nel mio orto
Quali sono le ricette che sai cucinare?
La pasta fatta in casa, i sughi con il pomodoro e la salsa fatta in casa, le verdure, le conserve
Che cosa le riesce meglio?
Tutto
Perché?
Perché le faccio bene
Cosa non le piace cucinare?
I dolci
Perché?
Perché non li posso mangiare
Che cosa hai cucinato oggi a pranzo?
Pasta asciutta con gli involtini di maiale e pezzi di pollo, contorno di verdure sott’olio fatte da me
Chi ti ha insegnato a cucinare?
La mamma
Quando hai imparato?
A 7 o 8 anni
Quando hai cucinato per la prima volta?
A 7 o 8 anni facevo già la pasta di casa e a 9 anni sapevo cucinare tutto
Per chi?
Per tutta la famiglia
In quale occasione?
Tutti i giorni
Chi cucinava in famiglia quando era bambina?
Prima cucinava la mamma
Hai imparato per gioco o sei stata costretta?
Mi piaceva ma sono stata soprattutto costretta dalla necessità perché la mia mamma andava in campagna
Come impari nuove ricette?
Parlando con amiche e conoscenti
Chi ti aiuta in cucina?
Nessuno
La dieta alimentare è cambiata?
Per me no perché cucino le stesse cose che facevo da giovane
Ci sono pietanze che non si preparano più?
No perché preparo sempre i cibi tradizionali
La pietanza che preparerai oggi è una ricetta tipica?
Si
Perché è tipica?
Perché si faceva anche tanti anni fa
Che significa “tipico” secondo te?
Si diceva cucina antica
Conosci qualcuno che questa ricetta la prepara in un modo diverso?
Sì perché all’uso moderno si prepara con le polpettine di formaggio e le uova
Si cucina anche in altri posti?
No
Da chi l’hai imparata?
Dalla mamma
Hai cambiato qualche cosa nella ricetta?
No
Qual è la cosa più importante di questa ricetta?
La zucca deve essere tenera, verde e non gialla, naturale, quella del mio orto. Quando la zucca è tenera si può cucinare con la buccia, se invece è un po’ più dura bisogna toglierla
Quale sapore deve avere la ricetta per essere buona?
Deve essere saporita e piena di odori
Come si deve presentare nel piatto la pietanza?
Se ne deve mettere poca, con un po’ di brodo e con un po’ di formaggio sopra
Presti attenzione al colore e alla forma dei piatti e delle posate?
Sì, è importante anche apparecchiare bene la tavola, con una bella tovaglia e i tovaglioli di stoffa, perché quelli di carta non mi piacciono
Ti piace sempre cucinare?

Ti ritieni brava?

Come lo sai?
Tutti mi dicono sempre che sono brava
Ti fa piacere sapere di essere brava?

Conosci altre donne brave in cucina?
Sì, ne conosco tante
Che cosa sanno fare bene?
Come me tutte le cose
Perché lo sanno fare bene?
Perché lo fanno da tanto tempo
Ti piace mangiar bene?
Sì, soprattutto cucine semplici
E’ importante saper cucinare?

Ti fa piacere sentirti dire che sai cucinare bene?

Cosa altro diresti di te per dire chi sei?
Mi piace cucinare le cose che produco io stessa o conservarle. Sono specializzata in melanzane sott’olio, zucchine sott’olio, cipolline sott’olio, peperoncini ripieni con acciughe

Read more
Zucchine alla poverella (Altamura)

Allora signora si è alzata presto stamattina?

Si io mi alzo sempre presto, mi piace il fresco.

E per cucinare si alza presto?

Beh ogni tanto. Il tempo che metto prima in ordine la casa e poi mi metto a cucinare.

Quanto tempo impiega per cucinare signora Maria?

Per il primo e il secondo un paio d’ore.

Va a fare la spesa prima di iniziare a cucinare?

E beh mica tutte le cose le puoi tenere tutte in casa.

Ma va a un supermercato di fiducia?

C’è uno vicino casa che è di fiducia quando la spesa è pesante mi accompagna pure il figlio.

Allora è più comodo.

Quali sono le ricette che lei sa fare meglio?

Quasi ….tante ricette .

Cosa le riesce meglio?

La pasta in casa, tante cose.

Quali sono le ricette tipiche di Altamura?

Lasagne con le cime di rape, i cavatelli.

Cosa ha cucinato oggi per pranzo?

Beh oggi ho fatto cavatelli.

Col sugo o in bianco?

Si col sugo .

E per secondo?

Le melenzane ripiene.

L’ha aiutata qualcuno o ha fatto tutto da sola?

Tutto da sola.

Chi gli ha insegnato a cucinare?

Mia madre perché noi eravamo otto e ci dovevamo dare da fare pure ad aiutare la mamma e allora da piccolini ci siamo messi insieme e ho imparato.

Ha imparato per gioco o è stata costretta a cucinare?

Delle volte ero pure costretta per farci imparare.

Come impari nuove ricette te le dicono le amiche , per televisione…?

Delle volte cosa sento alla televisione cosa vedo scritto sui libri qualche amica ti dice qualche ricetta insomma.

Chi decide il menù del giorno cioè nel senso chi decide cosa bisogna cucinare suo marito, i suoi figli o decide lei?

Decido io delle volte quello che c’è in casa.

Ma nei suoi menù di tutti i giorni segue una dieta?

Delle volte cose di olio ne metto poco perché io ho il colesterolo e mi mantengo.

Si mantiene un po’ alla cucina.

Quali sono le pietanze che non si preparano più adesso o che i nipotini non mangiano più?

Prima si cucinavano le fave a purè adesso niente più due patate lesse…

Niente più questi bambini non mangiano più cose di una volta.

Prima si faceva il pancotto la sera per i bambini …

E adesso?

La cialda e ora niente più.

Ci sono già gli omogeneizzati tutto preparato.

Signora qual è il menù della domenica che prepara di solito?

Pasta asciutta o pasta al forno.

Ma usa il congelatore ?

Delle volte mica puoi tenere … poi siamo della campagna e non manca carciofi, piselli e io me li metto nel congelatore .

Cosi gli utilizza in un altro momento?

Si.

La pietanza che prepara oggi, che sono le zucchine alla poverella , è una ricetta tipica di Altamura?

Si è sta sempre quella di tradizione.

Chi gli l’ha fatta imparare?

Veramente da mia madre da piccolina.

Qual è l’ingrediente importante in questa ricetta che la rende speciale?

La mentuccia ( la menta), l’aglio, aceto è quella che fa sentire …

Tutti gli aromi della ricetta.

Va bene signora adesso iniziamo a preparare questa zucchina va bene?

Va bene.

Allora signora Maria iniziamo a preparare questa ricetta

Si si prepariamo.

Da che cosa iniziamo?

Si prendo le zucchine, si tagliano le punte e poi si affetta a rondelle.

Come signora, vediamo.

Così.

Quanto spessa deve essere la zucchina? Cioè le rondelle quanto spesse devono essere?

Fine ( sottili ) vedi massimo un millimetro nemmeno. Più fine sono più asciugano al sole.

Perché bisogna metterle al sole signora?

Per perdere un po’ di sughetto che hanno se no non friggono mai.

Quindi lasciano molta acqua?

Si si.

Quindi lei le sta facendo a rondelle nel vassoio. Ma vedo uno straccio a cosa serve?

Per far assorbire un po’ di acqua delle zucchine.

Ho capito. Quanto tempo devono stare al sole signora?

A secondo come è il sole . se il sole è cocente un paio di ore e subito si asciugano.

Cioè signora quantificabile.

Come quantificabile?

Quante ore uno, due?

Ho detto uno due ore a seconda del sole se è cocente.

Ma questo tipo di ricetta cambia cioè lei la fa in un modo, una sua parente, sua sorella la fa diversa?

Una mia parente, che è forestiera, al loro paese usano la cipolla.

Invece lei cosa mette?

Aglio.

In quale paese è cambiata la ricetta?

Gravina.

Quindi a Gravina la fanno con la cipolla mentre noi ad Altamura la facciamo con l’aglio.

Si. Adesso la mettiamo al sole la zucchina.

E sta un po’ di tempo. Poi queste zucchine, la menta, l’aglio le va a comprare o ha un orto?

Abbiamo un orto perché noi siamo della campagna.

E chi coltiva questo orto?

Un po’ mio marito, non può fare tanto, perché non è troppo giovane.

Perché è arrivato a una certa età anche lui e non può fare certi sforzi.

Si.

Cosa coltivate in questi orti?

Un po’ di cipolle, patate, zucchine, rape

Allora signora abbiamo finito di affettare le zucchine e ora le esponiamo al sole.

Eccoci qua di nuovo è passato un po’ di tempo.

Si si è asciutta bene vedi…come si è seccata al sole.

Quindi è pronta possiamo andare a friggere?

Si. accendiamo il gas.

Abbiamo messo l’olio in padella?

Si olio d’oliva. Prendiamo le rondelle e bisogna distaccarle perché si attaccano si distaccano uno per uno e si comincia a friggere e inizieranno a dorare.

Ovviamente bisogna girarle ogni volta altrimenti si bruciano.

Quelle più dorate si tolgono.

E poi bisogna aggiungere le altre perché non bisogna lasciare lo spazio vuoto.

Si toglie quella e si metta l’altra… vedi così.

Di solito quanto tempo impiega per poterla cucinare questa zucchina ovviamente togliendo il tempo che lascia ad essiccare fuori?

Su 500 g un’ oretta perché bisogna fare rondella per rondella.

 La zucchina sta dorando e adesso la togliamo?

Si una per una.

I suoi nipotini vanno pazzi per questa pietanza?

Si.

Quindi il nonno coltiva sempre zucchine dato che ai nipotini piace?

Si si.

Ci sono altri modi per fare la zucchina?

Si con le uova. La zucchina fatta a pezzettini e quando è cucinata si mettono le uova. In tanti modi si può fare.

L’importante è che mangiano la verdura i ragazzini.

Abbiamo quasi finito e ora che si fa?

Si lascia raffreddare e adesso dobbiamo condirla.

Quindi bisogna farla raffreddare?

E’ migliore mangiarla fredda.

Iniziamo con i condimenti.

Si , mettiamo il sale, la mentuccia.

La menta del nonno é coltivata?

Si la mentuccia a pezzettini.

Come si fa a regolare sul sale?

Si mette un po’ si gira e si assaggia e se si sente che se non è molto salata se ne mette altro.

E adesso che sta facendo?

Metto l’aglio.

Mentre la sua parente mette la cipolla a Gravina?

Poi un po’ d’aceto.

E l’olio signora non lo mettiamo?

E’ già fritta. Mescoliamo ed è pronta.

Grazie mille signora Maria per la sua disponibilità è stato un piacere. Arrivederci.

Ciao ciao.

Ricetta preparata da Maria Lauriero nata il 03/07/1937, residente a Altamura, intervistata a Altamura (BA) il 2012-06-28 da Marianna Fiorino

Read more

Continuando a navigare su questo sito, dichiari di accettare i nostri cookie Maggiori informazioni

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono settate su "permetto i cookie" per darti la migliore navigazione possibile. Se continui a usare questo sito senza cambiare le impostazioni oppure cliccando su "Accetto" stai dando il consenso.

Chiudi questa finestra